IL TORTELLINO, IL RE DELLA PASTA FRESCA

Prima di tutto, per creare il tortellino perfetto, ci sono alcune regole fondamentali da seguire secondo la “Dotta Confraternita del Tortellino” che nel 1974 depositò la ricetta originale del ripieno alla bolognese e del brodo. Nel 2008 venne depositata anche la ricetta delle caratteristiche tipiche del tortellino e le sue fasi di realizzazione. La ricetta depositata descrive gli ingredienti per ben 1000 tortellini: ogni tortellino, tra sfoglia e ripieno, dovrebbe pesare 5 grammi.

Il suo ripieno deve essere rigorosamente preparato 24 ore prima, a base di lombo di maiale, prosciutto crudo, mortadella, parmigiano reggiano, uova, noce moscata e sale.

Parlando ora della storia del tortellino, la prime tracce risalgono al 1112 e ad una bolla di Papa Alessandro III, mentre della ricetta si ha traccia dal secolo XIV. Ma sono le leggende dietro a questo piatto che ne fanno uno dei più interessanti d’Italia. Una di questa è la leggenda che narra che a Castelfranco Emilia, storico paese conteso tra Bologna e Modena, il proprietario della locanda Corona, sbirciando dal buco della serratura della stanza di una nobildonna, rimase colpito dalla bellezza del suo ombelico che volle riprodurlo sotto forma culinaria.

Ma la più famosa è quella che ha dato il soprannome di “ombelico di Venere” al tortellino. Venere, Bacco e Marte, dopo una giornata di battaglie tra bolognesi e modenesi, trovarono ristoro alla locanda Corona (sempre quella!). L’indomani, Bacco e Marte se ne andarono, lasciando Venere da sola che, al risveglio, chiamò qualcuno. Il locandiere, vedendola nuda, rimase impressionato dalle sue splendide curve. Tornò in cucina, prese un pezzo di sfoglia, lo riempì e lo chiuse, dandogli la forma dell’ombelico della dea.